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FORZE DELL’ORDINE E CORPI MILITARI 1_______________

 

 

 Oggigiorno sono più che mai frequenti le aggressioni nei confronti degli appartenenti alle Forze dell’ordine con conseguenti casi di eccesso di legittima difesa. 

I corsi FIA,  per gli appartenenti alle Forze dell' ordine,  fondono l’efficacia tecnica e la semplicità di apprendimento con una tattica di intervento denominata ” Difesa Legale”, per preparare gli Agenti che devono intervenire nel rispetto delle leggi, delle regole di ingaggio e garantirsi la propria incolumità fisica.

Police Taiho Jiu-Jitsu_______

Il programma Taiho Jiu-Jitsu "Krap system" è diviso in 4 sezioni:

1.  GRAPPLING SECURITY COMBATIVE -10)  /  TACTICS - 23 (23 Scenari potenzialmente pericolosi)

2.  LIGHT & HARD CONTROL  (mix di  immobilizzazioni leggere e potenti )  

3.  TAIHO - TATTICHE DIFENSIVE 

4.  T.S.A. (Tattiche speciali e Arresto)

 

 

PERCHE’ E’ UTILE IL PROGRAMMA TAIHO JIU-JITSU "Krap system"

 

°    NON AUTORIZZATI   A meno che la vita di qualcuno non sia a rischio, l’agente di Polizia no è autorizzato  

                                          all’uso delle armi o comunque della forza letale.

 

°     IMPOSSIBILITA’       La maggior parte delle aggressioni fisiche alle Forze dell’Ordine si svolge così  

                                          rapidamente che l’Agente non ha il tempo o la distanza necessaria per maneggiare

                                          la sua arma da fuoco in modo sicuro.

 Pertanto è indispensabile che gli appartenenti alle Forze dell’Ordine siano abilitate con un metodo di autodifesa molto efficace e   “ legalmente sostenibile “ che garantisca loro la sicurezza negli scenari peggiori a cui statisticamente risulta siano esposti.

 

TAIHO JIU-JITSU "Krap system" è la soluzione

I processi e le accuse di brutalità della Polizia diminuiranno in maniera significativa quando TAIHO JIU-JITSU "Krap system" verrà utilizzato.

 

 

 

 

 

 

 

 

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 A differenza di altri corsi di tattiche difensive che si basano sugli attributi fisici o su un certo grado di cooperazione da parte del soggetto avversario, TAIHO JIU-JITSU "Krap system"  può essere utilizzato da qualsiasi agente, maschio o femmina nelle peggiori situazioni di rischio. Tutte le tecniche e tattiche sono progettate per  funzionare contro soggetti aggressivi ed attivamente resistenti.

 

  1. ATTACCO A SORPRESA:  L’attacco a sorpresa di un malintenzionato è una delle situazioni più comuni e pericolose. Il corso Police Taiho Jiu-Jitsu (PTJJ) è specializzato nel neutralizzare i peggiori attacchi a distanza ravvicinata.

 

  1. SOPRAVVIVENZA E STRATEGIE DI FUGA:  Il corso addestra gli agenti ad utilizzare tecniche basate sulle leve affidabili per neutralizzare l’attacco violento iniziale e di ottenere il controllo della situazione, con il minimo uso di forza, velocità o atletismo. Questa è la soluzione ideale quando si viene attaccati da individui più grossi e  più forti fisicamente.

 

  1. TECNICHE DI PROTEZIONE DELL’ARMA: Il corso PTJJ Krap system  insegna semplici tecniche per proteggere l’arma contro il tentativo di un malintenzionato di disarmare l’Agente sia in piedi che a terra.

  2. PROCEDURE DI CONTROLLO E ARRESTO: Il corso include tecniche di ammanettamento efficaci ed applicabili nelle diverse situazioni.

 

  1. DIFFERENZE TRA LE TECNICHE PER USO DI POLIZIA E CORSI DI AUTODIFESA PER PRIVATI

        Ogni tecnica del Police Taiho Jiu-Jitsu "Krap system" è stata modificata per l’applicabilità delle Forze dell’Ordine o Corpi Militari

        Tutte le Tecniche sono state adattate per consentire la protezione dell’arma e la mobilità necessaria nonostante la divisa     

        indossata e l’equipaggiamento tattico individuale. In aggiunta tutte le tecniche sono state personalizzate per consentire                      l’ammanettamento del malintenzionato.

 

  1. DIDATTICA F.I.A.  Il corso introduce i partecipanti alle metodologie didattiche attraverso un sistema a prova di errore, perfezionato in diversi anni di insegnamento e pratica. Alla fine del programma la F.I.A. certifica i partecipanti al corso, come pure gli aspiranti e futuri Istruttori.

 

ISTRUTTORI E CERTIFICAZIONE   In caso di superamento del corso di Istruttore, la F.I.A. certifica ed     

                                                                       autorizza il candidato all’insegnamento. La certificazione sarà valida per l' anno in corso  

                                                                     dopodichè sarà necessario ricertificare per aggiornamenti e operatività.

                                                                       E' necessario il Test di Istruttore per ottenere la qualifica.

 

CONSAPEVOLEZZA E “PRESENZA DI RUOLO”

Qualsiasi Agente di Polizia che è cosciente di non essere in grado di difendere se stesso contro un attacco fisico, mostrerà meno fiducia rispetto ad un collega che possiede approfondite conoscenze in merito.

Questa debolezza sarà facilmente intuibile dal criminale ed è spesso la causa che induce il malvivente a sfidare l’autorità dell' Agente.

Una volta apprese le tecniche che mirano a mantenere la sicurezza durante gli scenari peggiori,  l' Agente non ha più ragione di temere per la reazione del fermato.

Il corso Police Taiho Jiu-Jitsu "Krap system" aumenterà la fiducia degli operatori di pubblica sicurezza in misura più significativa rispetto a qualsiasi altro fattore.

Questa fiducia ritrovata porterà ad una maggiore “presenza di ruolo”,  la quale sarà immediatamente rilevata dai malintenzionati, fattore che rende meno probabile una scongiurabile aggressione o resistenza.

 

 

 

 

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ECCO ALCUNI SCENARI CHE VERRANNO TRATTATI NEI DETTAGLI DURANTE IL CORSO POLICE TAIHO JIU-JITSU

 

 

  1. L’avversario violento tenta di strangolare o colpire l’agente

  2. L’ agente conquista la mount position e cerca di mantenere il controllo dell’avversario aggressivo

  3. L’agente conquista la mount position ma l’avversario violento cerca di destabilizzarlo/si dimena

  4. L’avversario tenta di strangolare l’agente in mount position

  5. Durante una conversazione/controllo  di routine, il malintenzionato attacca inaspettatamente l’agente con pugni, senza lasciargli il tempo di mettere in sicurezza l’arma

  6. Il malintenzionato non cooperativo cerca di evitare l’arresto a tutti i costi

  7. L’agente è sotto il peso di di un aggressore estremamente aggressivo che è determinato ad infliggergli un k.o

  8. L’aggressore più pesante raggiunge la prima posizione ed utilizza il suo peso per schiacciare l’agente che è di corporatura più esile

  9. L’agente è da solo ed ha bisogno di applicare le manette sul malintenzionato che fa resistenza.

  10. Il malintenzionato è controllato dall’agente, ma è determinato ad alzarsi e combattere

  11. L’avversario ha avuto qualche esperienza di lotta corpo a corpo e utilizza la posizione di guardia a terra per immobilizzare l’agente.

  12. L’aggressore è in grado di sottomettere l’agente nella mount position e questi ha difficoltà a svincolarsi

  13. In una situazione di forza letale, l’agente è intrappolato sotto il peso dell’aggressore violento e non è in grado di usare/afferrare la sua arma da fuoco.

  14. L’aggressore violento è in grado di superare la guardia a terra dell’agente e conquistare una posizione più vantaggiosa.

  15. L’agente è sotto il peso dell’avversario aggressivo in una zona affollata ed ha bisogno di utilizzare in modo sicuro la sua arma da fuoco.

  16. Durante una conversazione/controllo di routine,il malintenzionato si lancia improvvisamente contro l’agente, nel tentativo di sottrarre l’arma.

  17. L’avversario più grosso fisicamente blocca il più esile agente in una presa violenta alla testa

  18. L’avversario resiste all’arresto a faccia in giù e nasconde le mani sotto il suo corpo.

  19. Durante una presa, l’aggressore tenta di ottenere il controllo dell’arma da fuoco dell’agente

  20. L’agente è sotto l’aggressore violento e deve alzarsi immediatamente/rapidamente.

  21. TECNICHE PERSONALIZZATE:  Verranno svolte dimostrazioni pratiche per sviluppare tecniche personalizzate che rispondono a scenari di emergenza supplementari..

 22.  USO DEL TONFA o Manganello per esigenze di ordine pubblico

23.  TATTICHE AVANZATE DI BLOCCAGGIO E AMMANETTAMENTO IN SERVIZI AD ALTO RISCHIO.

           ( es. Irruzioni, interventi in luoghi affollati, in spazi ristretti..autobus, aeromobili, automobile ecc.)

 

 

 

 

 

 

 

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RIDUCE LA POSSIBILITA’ DI LESIONI, RECLAMI O DENUNCE PER ECCESSO DI USO DELLA FORZA

Per soddisfare le esigenze dei Corpi di Polizia oramai continuamente oggetto di aggressione fisica e resistenza da parte di soggetti malintenzionati, abbiamo unito una combinazione altamente efficace e facile da imparare, di tecniche e tattiche di controllo per esigenze di Polizia.

Police Taiho Jiu-Jitsu "Krap system" è l’ultima soluzione per qualsiasi organizzazione di Forze di Polizia / Militari / Security

 La maggior parte di queste aggressioni o resistenza alle Forze dell’ordine avvengono così improvvisamente che il tutore della legge non ha il tempo o la distanza necessaria per reagire in modo appropriato.

Dal momento in cui è diventata una consuetudine per gli agenti essere aggrediti in situazioni che non  giustificano l’uso delle armi in loro difesa o l’impossibilità di utilizzarle, diventa imperativo un sistema di autodifesa molto efficace, che non ecceda nell’uso della forza e che miri all’ immobilizzazione, al controllo, all’arresto e che garantisca la propria incolumità fisica negli scenari peggiori che essi sono preposti ad affrontare.

 

Police Taiho Jiu-Jitsu "Krap system"

Mentre la maggior parte dei corsi di tattiche difensive si basano su tecniche spropositamente violente, contro individui semi-collaborativi oppure difficilmente applicabili in situazioni realistiche, PTJJ - Krap system è interamente basato su tecniche efficaci, collaudate e che sono applicabili nei confronti di individui completamente resistenti.

 

RESPONSABILITA’ RIDOTTA

E’un dato di fatto che qualsiasi agente di Polizia non sicuro della propria capacità di controllare un sospetto con le sole mani è più incline a ricorrere alle armi in modo prematuro e talvolta col rischio di causare un incidente fatale. Dal momento che il Police Taiho Jiu-Jitsu "Krap system" si basa su tecniche di controllo del dolore, sottomissione ed immobilizzazione piuttosto che su colpi violenti ed incontrollabili, il rischio di danni fisici sul sospetto sono ridotti al minimo e non si incorre in un uso eccessivo della forza.

 

CONSAPEVOLEZZA E FIDUCIA IN SE STESSI

Qualsiasi tutore della legge non in grado di difendere se stesso da un aggressione fisica, mostrerà meno fiducia rispetto a chi è in grado di farlo. Questa debolezza è facilmente individuabile e spesso è la causa che induce un malintenzionato a sfidare l’Autorità preposta all’ordine.

Una volta apprese le tecniche appositamente progettate per garantire la sicurezza negli scenari peggiori, egli non deve più temere un malintenzionato e per questo motivo il corso PTJJ -"Krap system" aumenta la fiducia in se stessi.

Automaticamente si avrà più consapevolezza e fiducia in se stessi e spesso già questa sicurezza ritrovata sarà immediatamente rilevata dal malintenzionato di turno e lo renderà meno propenso ad aggredire l’Agente stesso.

 

COMPETENZE NECESSARIE

Il corso PTJJ- Krap system è progettato per fornire al personale le competenze necessarie per:

1. Neutralizzare la minaccia immediata di un soggetto aggressivo

2. Mantenere il controllo delle armi durante lo scontro fisico

3. Conquistare una posizione di vantaggio in modo da poter utilizzare l’opzione della “forza appropriata”.

VANTAGGI PER IL PERSONALE DI PUBBLICA SICUREZZA

 

 TECNICHE E TATTICHE

Le tattiche e le tecniche basate sulla realtà e l'enfasi sul controllo del soggetto rendono il PTJJ- Krap system perfetto per il personale di pubblica sicurezza. Una volta imparate, consentono posizioni in cui l’ avversario farà difficoltà a colpire e permettono anche ad un operatore più piccolo di immobilizzare un soggetto più grande e più aggressivo. I nostri programmi si basano sulle posizioni di dominio e controllo, sulle leve articolari, su tecniche risolutive e di facile applicazione, su immobilizzazioni, sottomissioni, chiusure e bloccaggi. L’operatore di Polizia non deve per forza essere più forte del malintenzionato ma deve solo essere più forte sul suo punto più debole, esempio: l’articolazione del gomito, del ginocchio, della spalla, la caviglia o il collo.

Le tecniche sono relativamente facili da eseguire e sono rapidamente applicabili. Già con un minimo di due sedute di allenamento è possibile applicarle per garantire con successo l’arresto di un individuo che oppone resistenza.

Molti istruttori di corsi per difesa personale e tattiche difensive consigliano di “ non andare a terra “ con un soggetto, a causa dei pericoli che questo comporta. Il nostro obiettivo è invece l’esatto contrario. Il nostro scopo è quasi sempre di portare l’avversario a terra per immobilizzarlo e renderlo inoffensivo e le nostre tecniche e tattiche ci permettono di essere a nostro agio in tali posizioni.

 

 

 

 

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Il compito degli agenti delle Forze dell' Ordine non è ingaggiare una lotta personale con un sospetto ma metterlo nella condizione di non nuocere, a se stesso e agli agenti stessi, per poi essere immobilizzato, ammanettato, perquisito e condotto in sicurezza in commissariato. Le arti marziali contundenti rischiano di dare agli agenti strumenti di coercizione che non sono adatti al loro servizio, che è quello di controllare un sospetto


Sono frequenti i video girati da gente comune, mostrati e commentati che riprendono diversi scenari reali in cui agenti di Polizia sono stati coinvolti in tentativi di arresto e ammanettamento di individui non collaborativi. I video dimostrano come il non conoscere le reali tecniche di lotta, sia in piedi e sia al suolo, determini situazioni di pericolo sia per gli agenti sia per i sospetti.

 

PRIMO SCENARIO UN AGENTE VS UN SOSPETTO

Un arresto si può trasformare in un incontro di boxe o kick boxing con calci e pugni, in un incontro di lotta o in qualcosa che assomigli a un match di mixed martial arts, con colpi e lotta sia in piedi sia a terra.

 

Il primo caso accade quando l'agente esasperato dalla resistenza del sospetto a farsi ammanettare ricorra all'uso di colpi per avere ragione della sua resistenza o come risposta a una reazione violenta del sospetto che aggredisce l'agente con i colpi. In questo caso l'agente oltre a prolungare la fase che precede l'arresto, rischia di procurare e procurarsi lesioni inutili.

 

L'arresto si può anche trasformare, per l'incapacità dell'agente, in un convulso incontro di lotta. Le scarse conoscenze lottatorie di un agente che non sa come gestire al suolo l' individuo resistente, non farà che prolungare oltre ogni misura il tempo necessario all'arresto.

 

Quando il tentativo di arresto termina a terra l'avere una corporatura più pesante del sospetto, o assumere su di lui una posizione vantaggiosa, non è garanzia di successo se l'agente è a digiuno delle basilari conoscenze della lotta al suolo.

 

SECONDO SCENARIO DUE AGENTI VS UN SOSPETTO

Quando l'arresto è condotto in coppia succede spesso di assistere a interventi in cui gli agenti s’intralciano a vicenda favorendo il sospetto che può trovare lo spazio per reagire e/o fuggire. Errori comuni dovuti allo scarso addestramento al lavoro coordinato sono il vedere due agenti che estraggono nello stesso momento le manette invece di controllare chi le gambe e chi le braccia. La falsa percezione di sicurezza determinata dal fatto di agire in due contro un sospetto spesso determina negli agenti un calo di concentrazione e/o nel non seguire la corretta procedura che prevede controllo, immobilizzazione, perquisizione e ammanettamento. Spesso durante la fase di arresto ci sono agenti più preoccupati a chiamare rinforzi che a cercare di vincere la reazione del sospetto.

 

TERZO SCENARIO PIU' DI DUE AGENTI VS UN SOSPETTO

Quando gli agenti non sono addestrati a lavorare in gruppo, più sono quelli coinvolti in un arresto e maggiore è la possibilità che si intralcino a vicenda. Quando si dice che "l'unione non fa la forza", classico esempio i cui la quantità non si trasforma in qualità per mancanza di organizzazione.

 

QUALI CONCLUSIONI TRARRE DA QUESTI SCENARI REALI

Gli agenti di polizia non sono addestrati ad arrestare sospetti non collaborativi sia da soli sia in coppia, questo perché non conoscono nessuna tecnica di controllo efficace per immobilizzare un sospetto e spesso ricorrono, per disperazione, all’uso ingiustificato della forza anche contro chi oppone una reazione passiva non violenta. Queste mancanze si amplificano paradossalmente quando si passa al secondo scenario che prevede l'azione di due agenti che tentano di arrestare un sospetto.

 

Gli agenti non sono neanche addestrati ad agire coordinati quando sono in coppia. Tutte le situazioni viste nei video mostrano come tutto è lasciato all'improvvisazione e spesso l'agire in coppia è più un intralcio alle operazioni di arresto perché i due agenti agiscono senza un piano d'azione in precedenza pianificato ed allenato.

 

In tutti i corsi che insegnano le procedure di arresto, sono tutti concordi nell'individuare in questo protocollo: controllare - immobilizzare - ammanettare - perquisire, la soluzione migliore, ma solo pochi sanno insegnare efficaci metodiche per trasformare la teoria in pratica.


Per quale motivo oggi le forze dell'ordine dovrebbero rivolgersi al Taiho Jiu-Jtsu "Krap system" e non ad un'altra arte marziale?:

 

Contro una persona violenta, in preda agli effetti dell'alcool o sostanze stupefacenti, la soglia della sopportazione del dolore aumenta ed è per questo che l'uso della forza non sempre è la risposta migliore. Una persona mentalmente disturbata o rabbiosa, con un alto tasso di adrenalina nel sangue, diventa un soggetto difficile da gestire ed estremamente pericoloso. Per impedire di farlo colpire occorre chiudere la distanza, immobilizzarlo a terra e nel caso addormentarlo con uno strangolamento sanguigno che è stato dimostrato essere la tecnica più sicura e indolore tra le molte che si possono scegliere. Per applicare queste tecniche non occorrono colpi dissuasori che possono causare lesioni anche all'agente rendendolo incapace di svolgere il suo lavoro di arresto.  Il nostro corso è in grado di gestire al meglio una situazione del genere perché ha gli strumenti adatti e le tecniche testate realmente in grado di funzionare in uno scenario reale.

 

Per organizzare una lezione o un seminario nella tua zona Scrivici a:   fiaautodifesa@libero.it

 

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